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Salita al Col Nudo

Note Scheda tecnica

Si tratta di una zona poco frequentata, ma che riserva molte sorprese piacevoli, anche se esistono pochi rifugi e punti di appoggio a valle per il pernottamento. E' un'escursione abbastanza lunga. È consigliabile solo con tempo bello.

Partenza:Casera Scalet Bassa
Dislivello massimo:1200 m
Grado di difficoltá:Difficoltá media.
Tempo medio di percorrenza: 4 ore.
Stagione piú favorevole:Da giugno a settembre.
Racconto

Partenza verso le 7 del mattino, in una bella giornata ottobrina. Come al solito qualcuno era in ritardo (ovviamente quello che aveva meno strada da fare). La giornata era limpida e tutti avevano una gran voglia di iniziare a camminare.

Con la macchina si riesce ad arrivare alla Casera Scalet Bassa, dalla quale si inizia a salire a piedi prima per una strada sterrata che progressivamente aumenta di pendenza (circa 15 minuti) e poi entrando in un bosco di faggi, con bellissimi colori in questa stagione. Qui la strada diventa un sentiero, in certi punti piuttosto scivoloso, che comincia a salire molto rapidamente.

Praticamente si sale con questa pendenza per circa 900 m, fino ad arrivare sotto il Col di Piero, proprio all'inizio dell'anfiteatro composto dal Col Nudo, dal Cimon delle Basiliche, dalla Cima Secca e dal monte Teverone. Da qui, sempre con una pendenza notevole anche se intervallata da tratti orizzontali, si continua a salire fino al passo di Valbona. Qui abbiamo sostato per il pranzo al sacco e fatto le foto di rito con l'autoscatto.

Al ritorno abbiamo scelto di attraversare l'anfiteatro, proprio sotto la possenza del Col Nudo, per goderci un prato pieno di stelle alpine ed il bel paesaggio con il lago di S. Croce sullo sfondo. Per scendere abbiamo imboccato un sentiero che come pendenza non ha nulla da invidiare a quello per cui siamo saliti.

La cosa piú bella di questo tratto, che scende lungo l'altro versante della valle, é che di fatto é un lungo (anche se stretto) ghiaione. Pertanto si puó (anzi si deve) fare di corsa, con estrema soddisfazione dei membri della comitiva, facendo attenzione a non prendere troppa velocitá e soprattutto a non cadere, cosa che naturalmente é successa quasi a tutti.

Nel complesso é stata una escursione molto bella, in un luogo non molto conosciuto (in tutto il giorno abbiamo visto solo una persona e tre capre molto voraci) ma pieno di fascino.






Stelle alpine.
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Capra selvatica
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Panorama sul lago di S. Croce.
(Clicca sulla foto)



Il ghiaione del Col Nudo
(Clicca sulla foto)




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