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Bivio Italia

Note Scheda tecnica

Oltre la Val Galmarara nella zona piu' solitaria dell'Altopiano di Asiago.

Percorso: Malga Galmarara - Campo Gallina - Bivio Italia - Malga Galmarara
Partenza: Malga Galmarara m.1614
Dislivello massimo: 380 m
Grado di difficoltá: facile
Tempo medio di percorrenza: 5-6 ore.
Stagione piú favorevole: Tutto l'anno.
N.B.:
D'inverno bisogna considerare l'eventualita' di dover lasciare l'auto molto prima della Malga, con le relative conseguenze.

Racconto

E' una giornata di fine inverno pero' molto fredda. La strada di accesso fortunatamente e' percorribile almeno fino alla Malga Galmararetta dove la neve ci impedisce di proseguire. Lasciamo qui l'auto e ci incamminiamo verso Malga Galmarara. Qui prendiamo la mulattiera militare che gira a sx e che sale lungo il Monte Zoviello.

A quota 1746 si passa il Baito di Busa del Molton e dopo aver aggirato un ampio costone si cambia versante ed appare la mole massiccia di Cima Portule che, con la sua forma allungata, ricorda un po una nave; la strada perde quota con qualche tornante.

Qui fa ancora piu' freddo ed il termometro segna -12.

Si passa la Cinta dell'Orto e si arriva alla Busa della Maschia; al bivio (nei pressi di un ex Cimimtero Militare) ci si congiunge con la strada proveninete da Bocchetta Portule. Giriamo a destra e ricominciamo a salire in direzione di Campo Gallina, tenendo sulla nostra destra la Cima dell'Arsenale ed il Monte Colombarone.

La neve e' compatta ed il cammino e' abbastanza agevole, anche se ogni tanto lo scarpone sprofonda dove lo strato di neve dura e' piu' sottile. Del resto non e' nemmeno il caso di usare i ns amati "fagioli" che con la neve cosi' dura sono poco pratici e instabili.

A Campo Gallina, ove sorge l'omonimo Baito, vediamo i resti di alcuni baraccamenti. In questa zona ci sono molte voragini carsiche per cui, soprattutto con la neve, non e' il caso di gironzolare piu' di tanto fuori dal tracciato.

Si sale ancora la dolce serpentina circondati da un bianco sfavillante. Solo lo scrocchiare della neve sotto i nostri scarponi rompe il totale silenzio in cui siamo immersi.

Superiamo anche la Busa del Can, sotto il Corno di Campo Verde, e finalmente si arriva a Bivio Italia. Ci godiamo il panorama che ci fa dimenticare il freddo polare. All'omonimo Baito ci rifocilliamo e lasciamo le nostre emozioni sul libretto di via.

Per il ritorno non rimane che scendere per la mulattiera lungo la Costa di Campo Bianco.

Un'altra volta, in stagione piu' avanzata ed in quasi assenza di neve, provammo a seguire la Kaiser Karl Strasse in direzione dello Monte Forno con l'idea di aggirare lo Scoglio della Botte e poi il Monte Zingarella per riportarci in Val Galmarara.

Purtroppo man mano che si scendeva ci si rendeva conto che nella valle sembrava che il calendario fosse indietro di un mese: la neve era abbondante e superato il Bivacco Terre More comincio' pure una leggera pioggia mista a neve.

Giunti al sentiero 836, dove avremmo dovuto lasciare la mulattiera, le tracce erano inesistenti e si sprofondava fino alla vita (della serie: "ah! le ciaspe le lasciamo in macchina che tanto non c'e' neve!!").

Forse se lo avessimo gia' percorso con la bella stagione avremmo potuto individuarlo in qualche modo, ma cosi' non c'era proprio nulla da fare.

Alla fine abbiamo scelto di ritornare mestamente sui nostri passi, praticamente fino a Bivio Italia; la fatica e' stata doppia, ma credo sia stata una scelta saggia.

Accesso: Austrada Valdastico uscita Piovene Rocchette - Altopiano di Asiago - Tresche' Conca - Camporovere - Osteria della Tagliata - Malga Galmarara.



vedi anche: Cima Dodici
SchedaPercorsi.asp?percorso=CimaDodici







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