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Prima tappa dell'Alta Via N. 1

Note Scheda tecnica
E' la prima tappa dell'Alta Via n. 1 In costruzione
Racconto

Una bella mattina di sole, a meta' agosto, ci troviamo sulle rive del lago di Braies. Stiamo per iniziare quella che per noi si preannuncia una impresa: l'Alta Via N. 1, la prima creata, sicuramente la piu' bella.

Ci inerpichiamo per il sentiero che ci condurra' sull'altipiano di Fanes, al rifugio Biella. L'umidita' e' altissima, c'e' un senso di afa terribile, ma procediamo decisi pensando al lungo percorso che ci attende. Ammirando il lago sotto di noi ci torna in mente una antica leggenda di questi luoghi, che pero'comincia lontano da qui.

Da una lontana epoca dei cacciatori del neolitico ci giunge Spina de Mul (scheletro di mulo) una figura che sta tra lo sciamano e il mago dall' aspetto raccapricciante con la parte anteriore ricoperta da una pelle e la parte posteriore solo di ossa nude. Abitava in una grotta nei Lastoni di Formin e possedeva la Rajetta una pietra spendente con poteri magici. Tsicuta che abitava sul Megòn de Megòjes l'attuale Monte Migògn sopra Sottoguda, pure essa maga, era sua sorella ed aveva al suo servizio un corvo parlante.

Spina de Mul girava di notte per i boschi e nessuno osava avvicinarlo finché una volta al Lec de Lìmedes presso il Nuvolau fu ferito e messo in fuga da un giovane guerriero del popolo dei Duranni, Ey de Net (Occhio di Notte) che riuscì a strappargli la Rajetta che donò poi a Dolasilla giovane principessa del Regno dei Fanes. Nacque in seguito la grande Saga dei Fanes che dal loro piccolo regno il alto tra le crode, tentarono di conquistare la grande conca di Cortina ed iniziarono una lunga lotta con gli altri popoli limitrofi.

Pensando alle vecchie leggende quasi non ci accorgiamo che ormai abbiamo superato i 2000 metri di quota e quindi cominciamo a vedere l'altopiano di Fanes, col Rifugio Biella che ci attende alla fine della salita. A destra ammiriamo la splendida Croda del Becco, di facile ascesa e poco lontano dal rifugio. Decidiamo di proseguire: la nostra meta per oggi e' il rifugio Sennes.

La lotta si protrasse per anni e vide i Fanes con a capo la principessa Dolasilla dotata di armi magiche sempre vittoriosi. Spina de Mul che voleva rientrare in possesso della Rajetta, riuscì ad organizzare una grande coalizione di popoli con a capo Ey de Net contro i Fanes ma questi , ammirato da Dolasilla non senza esserne ricambiato, diventò suo scudiero. Ma il re, invidioso e pusillanime, allontanò il guerriero e tradì il suo popolo per avere le ricchezze di Aurona peraltro ormai scomparse. Durante la battaglia si nascose presso il Lagazuoi dove ancora adesso si può vedere la sua figura pietrificata al Falzarego (el fautso rego - falso re). A Pralongià avvenne l'ultimo scontro e Dolasilla sola e priva di armi magiche soccombette.

Spina de Mul poté finalmente mandare il corvo a riprendere la Rajetta. I superstiti con la Regina aiutati da Lujanta, gemella di Dolasilla , si rifugiarono nel regno sotterraneo delle marmotte ma poi verranno nuovamente sconfitti. Solo un bambino fu portato in salvo da un aquila dagli artigli d'oro alla corte di Odolghes re di Contrin dove diventerà un grande guerriero.

Dopo un'oretta di percorso tranquillo su terreno praticamente piano, tra centinaia di stelle alpine, arriviamo al Sennes. Ora ci possiamo riposare e pianificare la tappa di domani. Visto che e' ancora presto facciamo una passeggiata nei dintorni: c'e' un gruppo di marmotte che si nutre di alcune bacche a poca distanza dal rifugio. Sono tranquille e si lasciano avvicinare anche a 2-3- metri.
A me piace pensare che sia stato proprio questo l'ultimo rifugio dei Fanes.









Lo stambecco, lontano ed inavvicinabile.
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Il lago di braies
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Il rifugio Sennes
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La marmotta
(Clicca sulla foto)




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